Le cinque intercettazioni di cui nessuno vi ha parlato
Il mio pezzo su Libero di oggi sulle cinque intercettazioni chiave di cui sono entrata in possesso:
So che mi accingo a compiere una gravissima violazione della privacy, ma sono entrata in possesso di cinque intercettazioni telefoniche che chiariranno molti punti oscuri di questa campagna elettorale e non posso trattenermi dal pubblicarle.
Intercettazione del 9 febbraio, ore due di notte. Silvio Berlusconi telefona alla fidanzata Francesca Pascale, dopo essere stato ospite della trasmissione “Leader” di Lucia Annunziata. “Francesca, amore!”. “Ciao amò. Aspetta un attimo che guarda m’hai chiamata in un momento delicatissimo”. “Hai qualcosa sul fuoco?”. “No, mi stavo spinzettando le sopracciglia”. “Ah brava, mi raccomando tutto quello che avanza nella solita bustina, che poi io mi ci infoltisco le basette”. “Sì, questa settimana t’ho già riempito sei bustine, quando andrai da Formigli c’avrai più basette tu di Ivano di Viaggi di nozze ”. “Allora, mi hai visto dalla Annunziata?”. “Amò, io so’ stata sveglia tutta la notte a aspettare che arrivavi tu ma il servizio tuo non c’era”. “Amore ma era una diretta!”. “Lo so che Le iene so’ in diretta ma tu non c’eri e non c’era manco questa iena Nunziata”. “Iena Nunziata?”. “Eh, tu mi hai detto “Stasera vado da quella Iena della Nunziata!”. “No amore, era “quella iena di Lucia Annunziata”, ma non fa nulla”. “Ah, mi pareva infatti. Però bello “Le iene” guarda, c’era un servizio di Golia pe’ chi ha investito sul mattone come me proprio interessante”. “Perchè, hai acquistato case di recente?”. “No, il fard mattone quello che mi hai rubato prima d’andà da Santoro che mi hai detto che lui era tornato dalle Maldive e era più abbronzato di te, ti ricordi? Eh i trucchi li sperimentano sugli animali”. “Va bene amor…”. “Ma dici che il gatto di Giannino sta così incazzato perchè hanno sperimentano un fard pure su di lui?”. “No no, Sallusti fa quell’effetto a tutti”. “Vabbè amò, senti io vado a dormire che qui nello scantinato dove m’ha chiuso la Ghisleri la luce filtra presto al mattino”. “Tranquilla amore, che appena finisce la campagna elettorale ti facciamo uscire”. “Amò, anche un po’ prima perchè dopo che ha detto negretto a Balotelli, la Ghisleri qui c’ha portato pure tuo fratello e stiamo stretti”. Tututututututu.
Seconda intercettazione. 20 gennaio, ore 15,00. Pierluigi Bersani chiama Matteo Renzi. “Pronto Matteo”. “No sono il figlio”. “Ah, e come mai rispondi tu al telefono di tuo padre?”. “Perchè papà dice che tanto non lo chiama più nessuno a parte la Bignardi e Iva Zanicchi e allora il cellulare lo lascia a me per giocare a Ruzzle”. Tututututututu.
Terza intercettazione. Mercoledì 6 febbraio. Elsa Monti chiama il marito Mario alle ore 22,00, al termine della sua intervista alle Invasioni barbariche. “Mario!”. “Elsa dimmi”. “No dico, sei impazzito? Mica penserai di portare quel sacco di pulci cimurroso a casa?”. “Ma Elsa, me l’hanno messo in braccio, cosa dovevo fare?”. “Come cosa dovevi fare? Scusa , le tasse le chiami sforzo necessario per favorire la ripresa, l'ICI la chiami IMU, la Finanziaria la chiami Patto di Stabilità e non sei capace di dire “Accoglierei volentieri questo grazioso quadrupede presso il mio domicilio ma non ci sono le condizioni favorevoli al momento”, anziché “Non voglio questo maledetto cane rognoso?”. “Tesoro, lo so, ma poi mi dicono che non sono empatico. Ora lo teniamo fino alla fine delle elezioni e poi lo abbandono davanti casa di Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi, che tanto quelli un cane in più un cane in meno manco ci fanno caso”. “Sì ma domani abbiamo ospiti a cena, se piscia sui pantaloni del presidente del Rotary poi glielo spieghi tu che io non lo volevo”. “Va bene”. “E quando vai agli incontri con quelli del Bilderberg te lo porti!”. “Dai Elsa, non posso presentarmi davanti ai pezzi grossi dell’economia mondiale col cagnolino nel marsupio come la Canalis”. “Mario, tesoro, tanto dopo che hai scritto Wow su twitter o hai detto “Sono gasatissimo” dalla Bignardi , al Bilderberg al massimo ti danno la parola per dire “E ora tutti a mangiare!”.
Quarta intercettazione. Giovedì 8 febbraio. Antonio Ingroia chiama il suo spin doctor. “Giovanni?”. “Sì Antonio dimmi”. “Hai visto Monti dalla Bignardi ieri sera?”. “Sì”. “Com’è che è riuscito a diventare simpatico pure lui e invece con me di fronte pure la Gruber diventa Jim Carrey?”. “Antò, diamoci tempo, ora anche noi magari ci inventiamo che hai trovato un gattino sotto la pioggia..”. “Quello l’ha fatto già Barilla nell’87”. “Vabbè, che adotti una scimmietta da un circo che chiude..”. “Ce l’aveva Dolce Remì nell’ 81”. “Prometti un condono tombale pure te”. “E che condono?”. “Condona gli scudetti alla Juve. L’epo a Cipollini. Le multe a Balotelli. La gallina Rosita a Banderas”. “Giovà, sei licenziato”. “E perchè?”. “Perchè ormai se vuoi vincere devi prendere uno spinone, non uno spin doctor”. “Sei un ingrato Antò. E allora lasciatelo dire. Se Berlusconi restituisce l’Imu, tu lo sai al massimo cosa puoi restituire?”. “Cosa?”. “La voce a Nino Frassica!”. Tututututu. Quinta intercettazione. Lunedì 4 febbraio. Ore otto e venti del mattino. Beppe Grillo chiama Gianroberto Casaleggio. “Pronto Gianroberto, sono Beppe”. “Beppe chi? Beppe71? @BeppeG.? #beppefragolino?”. “Beppe Grillo!”. “Beppe, quante volte ti ho detto che il telefono non fa parte del vademecum, mandami una mail, scrivimi su whatsapp, usa Viber, cercami su Skype, inviami un poke o una cartella con Dropbox”. “Gianroberto: vai a cagare!”. “Ah ma me lo potevi dire che era per il nome per il prossimo tour! E’ perfetto! “Vai a cagare”. Lo posto subito su fb!”. Tutututututu.
Ovviamente possiedo anche la famosa intercettazione tra Napolitano e Mancino che andrà definitivamente distrutta lunedì. Non parlavano di Di Pietro come si mormora. Napolitano rivelava a Mancino una verità inconfessabile, carpita con mezzi illeciti e solo grazie a evidenti collusioni tra Stato e Mafia: il nome del vincitore di Master chef.
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